Qualche giorno fa mi è capitato di incontrare un tassista che parlava italiano perché aveva vissuto regolarmente per 15 anni in Italia. Chiacchierando mi spiega: “Sono rientrato da due anni perché amo l’Africa. L’Europa non fa per me, lavori come un mulo tutta la settimana e non ti resta il tempo da condividere con le persone che ami: la famiglia e gli amici. Ho lavorato per 12 anni in fabbrica con regolare contratto e permesso di soggiorno e i miei 4 figli sono nati lì. Al rientro qui, ho comprato 5 taxi e vivo di questo. Potrei far lavorare gli altri e starmene a casa, ma il capo deve dare il buon esempio, e poi un uomo non può sedersi senza fare nulla in attesa che altri fatichino per lui”.
Parla un buon italiano e questo mi fa pensare che nella sua esperienza italiana si sia ben integrato nel tessuto sociale locale. Mi racconta che nei primi anni ha vissuto in Calabria, a Napoli, poi a Perugia e immagino che queste siano state le sue tappe da irregolare prima di trovare una buona sistemazione nella città che lo ha accolto per oltre un decennio, Torino. Continua a leggere