Era da qualche giorno che pensavo di scrivere questo post, poi ho letto la recensione del libro Africa S.p.A., del ricercatore indiano Vijay Mahajan, pubblicata sull’interessante blog dedicato all’Africa Sancara e ho deciso di postarlo.
Premetto che non sono un’esperta di economia, tuttavia, ascoltando con una certa noia gli infiniti dibattiti inconcludenti sulla crisi economica del paese, mi sono chiesta molte volte come mai nessuno degli “illustri” commentatori parlasse della scarsa lungimiranza delle aziende italiane in termini di internazionalizzazione. Non mi riferisco ovviamente alle ormai diffusissime pratiche di delocalizzazione verso i paesi con manodopera a basso costo o i paradisi fiscali, ma penso più che altro alle opportunità economiche e commerciali offerte dai paesi in via di sviluppo e all’immenso contributo che potrebbero offrire le seconde generazioni in questa apertura verso nuovi orizzonti.
Lascio agli economisti le valutazioni tecniche del caso, personalmente intendo soffermarmi sulle motivazioni che, a mio avviso, condizionano l’approccio degli imprenditori italiani, in particolare delle PMI, soprattutto nei confronti del continente africano che, a priori, non è neanche preso in considerazione.