Qualche giorno fa’ ero seduta ad una tavolata familiare letteralmente multicolore che partendo dalle tinte chiare del nord Europa raggiungeva le scure tonalità dell’Africa sub sahariana. Nel mezzo la fusione. Un insieme di volti dalle carnagioni variegate, incorniciati da capigliature più o meno ricce, animavano questo pasto in famiglia ritmato da un sottofondo di vivaci accenti, cadenzati su una melodia francese che consentiva una comunicazione altrimenti impossibile.
Parenti congolesi, ivoriani, francesi, belgi e italiani DOC seduti l’uno accanto all’altro a mangiare cucina indiana a Parigi (e vi sfido a dire che il vero multiculturalismo non esiste!), tra di loro, tanti figli e nipoti meticci che, in alcuni casi, arrivavano persino a fondere insieme tre o quattro nazionalità. Continua a leggere